Incentivi stabili, competenze certificate e una maggiore informazione a committenti e tecnici emergono come esigenze imprescindibili per rendere reali la sostenibilità e la riqualificazione del patrimonio edilizio.
La terza indagine del Centro Studi Cortexa, condotta su oltre 300 progettisti italiani, conferma che il Sistema a Cappotto è oggi percepito come elemento centrale per l’efficienza energetica e per gli obiettivi della nuova Direttiva EPBD.
Cortexa, impegnata dal 2007 nella promozione di una cultura del costruire sostenibile e del Sistema a Cappotto di qualità, ha chiesto a oltre 300 progettisti italiani, mediante il proprio Centro Studi, di partecipare alla 3° indagine Cortexa volta a comprendere prospettive, aspettative e bisogni dei progettisti per rendere la sostenibilità in edilizia realtà. L’indagine si innesta in un più ampio progetto di Cortexa, ETICS for -55%, finalizzato a rendere sempre più tangibile il contributo del Sistema a Cappotto per la sostenibilità in edilizia.
Il progettista e i committenti
Analogamente alla survey del 2024, L’indagine di Cortexa ha esplorato, mediante l’esperienza del progettista, anche il mondo dei committenti. Questi i dati emersi:
- Per circa il 70% dei progettisti la disponibilità di incentivi fiscali resta determinante affinché i committenti procedano con gli interventi di riqualificazione. Nel sondaggio 2024 emergeva che la mancanza di incentivi influiva moltissimo sulla decisione di riqualificare specialmente nel Centro Italia (73%), Isole (70%) e Sud (59%). Meno al Nord (34%). Questo quadro, a parità di condizioni dal punto di vista della provenienza geografica dei partecipanti ai sondaggi 2024 e 2025, cambia: la mancanza di incentivi ora incide moltissimo anche al Nord (71,3%) e nelle altre aree: Isole 76,9%, Sud 68,6%, Centro 58,5%.
- Oltre il 64% dei committenti (+4% sul 2024) è scarsamente informato sulla Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD), mentre oltre il 30% (+3% sul 2024) non ne sa nulla. Il 67% dei progettisti ritiene che i committenti siano ben informati sugli incentivi fiscali attualmente in vigore.
- La misura di efficientamento energetico dell’edificio più proposta dai progettisti ai committenti è l’efficientamento dell’involucro edilizio mediante Sistema a Cappotto (circa 88%, stabile rispetto al 2024): si conferma quindi che è finalmente passato il concetto che senza prima rendere efficiente l’involucro non è sensato investire in altre misure. L’unica energia realmente sostenibile è quella risparmiata.
- Il Sistema a Cappotto viene scelto dai committenti prevalentemente per migliorare il comfort della propria abitazione (circa 30% delle risposte nel 2024 e 2025) a differenza di quanto era emerso in un precedente sondaggio Cortexa del 2022, in base al quale il Sistema a Cappotto veniva scelto prevalentemente per raggiungere i requisiti di accesso agli incentivi fiscali o per ridurre i costi in bolletta. L’aumento delle temperature negli ultimi anni ha evidenziato l’esigenza di proteggere le abitazioni anche dal caldo, per ottenere comfort abitativo senza un incremento drastico dei costi per il raffrescamento. Nel sondaggio 2024 questo dato era particolarmente rilevante al Sud, nelle Isole e al Centro (rispettivamente 38%, 36% e 30%) rispetto al Nord (28%), dove la motivazione di scelta principale era il risparmio in bolletta. Nel 2025 il sondaggio registra un incremento delle risposte dal Nord che individuano nel miglioramento del comfort il motivo principale per scegliere il Sistema a Cappotto: con il 29,6% diventa la motivazione principale. Lo stesso vale per Centro e Isole (rispettivamente 31,3 e 58,3%), mentre al Sud il 41% indica come motivazione la necessità di allinearsi alle richieste per ottenere gli incentivi fiscali, con il comfort abitativo che si attesta comunque al 23,5%.
- La principale obiezione del committente nella scelta del Sistema a Cappotto, secondo il progettista, nel 2024 era il costo elevato (44%), percentuale che registra una riduzione dell’8% nel 2025 (36%). Anche secondo i dati ufficiali di ENEA[1] relativi agli interventi incentivati con Ecobonus, la coibentazione dell’involucro dell’edificio è la misura più efficace: garantisce un elevatissimo risparmio energetico al più basso costo per kW/h di energia risparmiata. Tuttavia, per via della complessità dell’intervento in facciata, la coibentazione dell’involucro è meno praticata ed è meritevole, per essere praticata su larga scala, di un supporto fiscale adeguato.
Progettista: il Sistema a Cappotto, la sostenibilità in edilizia e l’EPBD (European Performance of Buildings Directive)
- Quasi il 70% dei progettisti si dichiara poco informato sui contenuti della Direttiva europea EPBD, che, tuttavia, viene ritenuta importante per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare dall’88% dei partecipanti.
- Perché la Direttiva EPBD sia attuabile, circa il 73% dei progettisti ritiene indispensabili gli incentivi fiscali e il 50% (+6% sul 2024) ritiene fondamentale un’attività di informazione della cittadinanza così come la formazione dei progettisti (quasi il 50%, +10% sul 2024).
- Anche nel 2025 i progettisti ravvisano nella mancanza di incentivi a lungo termine (76%) e di imprese formate, esperte e certificate (45%) i maggiori ostacoli all’implementazione della Direttiva Europea sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici. Tuttavia, dai dati emerge una minore contrarietà dei proprietari di immobili all’implementazione dell’EPBD (il 32,5% dei progettisti vede in questa contrarietà un ostacolo all’implementazione dell’EPBD, -5% sul 2024).
- Per oltre l’80% dei progettisti (+4,6% rispetto al 2024) il Sistema a Cappotto è determinante per raggiungere gli obiettivi previsti dall’EPBD, in quanto è la misura chiave per ridurre gli sprechi di energia dell’edificio.
- Tuttavia, il 71% (dato 2025 stabile rispetto al 2024) dichiara che non è sufficiente scegliere un “cappotto qualunque”, bensì un Sistema dotato di tutte le certificazioni necessarie, come raccomandato da Cortexa sin dal 2007: kit fornito da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE, progettato e posato a regola d’arte.
- Per il 70% dei progettisti la certificazione «CasaClima» è il principale protocollo che determina la sostenibilità di un edificio. CasaClima è il protocollo che più di tutti si occupa di garantire non solo la corretta scelta e progettazione del Sistema a Cappotto, bensì ne verifica anche la corretta esecuzione.
- Il 41% dei progettisti richiede un supporto formativo e consulenziale sulla progettazione del Sistema a Cappotto da parte dei produttori, a sottolineare ulteriormente l’importanza di essere messi nelle condizioni di progettare ed eseguire lavori a regola d’arte.
- Per il 55% è fondamentale avere più chiarezza sulle soluzioni incentivabili che consentono un reale risparmio energetico. Questo dato è molto importante e fa riferimento a tutti i materiali edili che si propongono come isolanti ma non lo sono: questi materiali “miracolosi” non rappresentano una reale alternativa all’Isolamento Termico a Cappotto e, in virtù delle loro scarse prestazioni, non dovrebbero rientrare negli interventi che beneficiano degli incentivi fiscali.
- Il 51% dei progettisti vorrebbe potere accedere a liste di imprese esperte e formate. Attualmente, i posatori di Sistemi a Cappotto con competenze volontariamente certificate secondo la norma UNI 11716 sono 3.390 (erano 8.951 a giugno 2022 e 6.041 a ottobre 2024)[2]. Questo dato desta preoccupazioni se ipotizziamo che la Direttiva EPBD possa stimolare un repentino incremento degli interventi di riqualificazione da realizzare.
- Per l’88% dei progettisti (+3% rispetto al 2024) i committenti interpretano la sostenibilità in edilizia come la riduzione dei consumi energetici degli edifici, mentre ritengono che il concetto di sostenibilità sia sempre meno connesso all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili (circa 52%, -5% rispetto al 2024). Ancora una volta, il dato conferma che è passato il concetto chiave di efficientamento: inutile investire su qualsiasi altra misura, se prima non vengono eliminati gli sprechi di energia degli edifici.
La lettura dei risultati del sondaggio da parte del Centro Studi Cortexa
“Credo che anche quest’anno sia doveroso prima di tutto ringraziare gli oltre 300 progettisti italiani che hanno dedicato il loro tempo alla partecipazione alla nostra 3° indagine su Sistema a Cappotto e sostenibilità in edilizia”, afferma Stefano Deri, Presidente di Cortexa.
“Dai risultati dell’indagine emerge che oggi il Sistema a Cappotto è riconosciuto come soluzione indispensabile per l’efficienza energetica e per il raggiungimento degli obiettivi della EPBD (Direttiva sulla Prestazione Energetica nell’Edilizia), la cui implementazione richiede sistemi da costruzione efficaci e certificati, incentivi stabili, formazione dei progettisti, disponibilità di imprese qualificate, oltre a una maggiore informazione al pubblico”, spiega Deri. “I committenti riconoscono al Sistema a Cappotto la capacità di rendere efficiente il costruito e aumentare il comfort abitativo, circa il 30% lo sceglie per questo motivo, a patto che il Sistema stesso sia un kit, correttamente progettato e posato. A tal proposito è allarmante che il numero di posatori con competenze certificate per la posa del Sistema a Cappotto secondo UNI 11716 sia diminuito del 62% rispetto al 2022[3]”. Guardando al futuro, Deri aggiunge: “L’edilizia sta vivendo una trasformazione strutturale, culturale e tecnologica non più rimandabile, che riguarda il modo in cui progettiamo, costruiamo e soprattutto riqualifichiamo il patrimonio edilizio esistente. Le nostre città ospitano edifici che consumano molta più energia di quanto sia oggi sostenibile. L’inefficienza energetica si traduce in costi elevati per le famiglie, in dipendenza dalle importazioni energetiche e in maggiori emissioni che incidono sul clima e sulla qualità dell’aria che respiriamo. I Sistemi a Cappotto rappresentano una delle soluzioni più efficaci, più mature e più misurabili per ridurre i consumi energetici degli edifici e portare benefici immediati: ambientali, economici e sociali. Siamo di fronte a una grande opportunità; tuttavia, sappiamo tutti che questa fase è anche una prova. L’EPBD – la nuova Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici – chiede all’Europa di migliorare in modo significativo l’efficienza del costruito entro i prossimi anni. Non si tratta solo di una norma da rispettare: è una chiamata a ripensare il nostro ruolo. Come settore, dobbiamo assicurarci di garantire qualità, competenza e trasparenza. Come aziende, dobbiamo innovare e formare. Come sistema Paese, dobbiamo sostenere le famiglie e le imprese nell’affrontare questo percorso. Come comunità professionale, dobbiamo unire visione e responsabilità. Cortexa continuerà a mettere a disposizione il proprio know-how, promuovendo buone pratiche, formazione qualificata e una cultura dell’edilizia basata sulla durabilità e sulla corretta esecuzione. Perché l’efficienza energetica non è solo un obiettivo tecnico: è un investimento nel futuro e come filiera, tutti insieme, possiamo affrontare questa sfida.”
[1] Dati relativi ai vari interventi di Ecobonus. Fonte: rapporto sulle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica negli edifici esistenti (dati 2021), ENEA 2022.
[2] Dati Accredia del 10/11/2025: il numero di posatori certificati UNI 11716 è in diminuzione (3.390 nel 2025, contro 8.951 nel 2022).
[3] Dati Accredia del 10/11/2025: il numero di posatori certificati UNI 11716 è in diminuzione (3.390 nel 2025, contro 8.951 nel 2022).